16 Febbraio 2025

Deutsche Bank: Crescita del Trading tra Volatilità e Costi in Aumento

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Deutsche Bank AG ha chiuso l’ultimo trimestre dello scorso anno con una performance record nel settore del trading sui titoli a reddito fisso, grazie alla volatilà legata alle elezioni presidenziali statunitensi di novembre e all’incertezza politica in Europa.

I ricavi derivanti dall’acquisto e dalla vendita di titoli a reddito fisso e valute sono aumentati del 26%, superando le previsioni degli analisti, che stimavano un incremento del 17%. Anche la divisione di consulenza per operazioni finanziarie e vendite di azioni e obbligazioni ha registrato un aumento significativo, con un incremento del 71%, segnale che gli investimenti in questo settore stanno dando risultati concreti.

Tuttavia, il profitto ante imposte non ha soddisfatto le aspettative a causa di un incremento del 14% dei costi operativi. Inoltre, Deutsche Bank ha rivisto al rialzo le previsioni sulle spese rispetto al reddito per l’anno in corso, come indicato nel comunicato diffuso giovedì.

L’amministratore delegato Christian Sewing continua a cercare un equilibrio tra il controllo dei costi e gli investimenti per la crescita, mantenendo la promessa di restituire oltre 8 miliardi di euro agli azionisti nel medio termine. Alla guida della banca da quasi sette anni, Sewing ha puntato sulle aree di forza dell’istituto, come il trading sui titoli a reddito fisso e il corporate banking, rafforzando al contempo la divisione di consulenza per aumentare le entrate da commissioni.

Per il 2024, Deutsche Bank ha annunciato una distribuzione di capitale pari a 2,1 miliardi di euro, di cui 1,3 miliardi in dividendi e 750 milioni in riacquisto di azioni proprie, già approvati dagli enti regolatori.

“Stiamo già lavorando su nuove misure per aumentare ulteriormente i rendimenti nei prossimi anni”, ha dichiarato Sewing nel comunicato.

La performance del trading è stata in linea con quella delle principali banche di Wall Street. Un contributo chiave è arrivato dalla ripresa del business legato ai tassi d’interesse negli Stati Uniti, che comprende il trading su obbligazioni governative e derivati, oltre a un forte comparto di finanziamento che fornisce credito alle multinazionali.

I ricavi sono invece diminuiti nelle divisioni di corporate e private banking, penalizzati dal calo dei tassi d’interesse e dalla debolezza dell’economia. Le svalutazioni sui crediti deteriorati si sono attestate a 420 milioni di euro nel trimestre, un valore in linea con le aspettative degli analisti.

Deutsche Bank prevede che tali accantonamenti si ridurranno nel corso dell’anno, dopo aver dovuto rivedere al rialzo le previsioni ben due volte nel 2023, segnale che le difficoltà economiche della Germania hanno avuto un impatto significativo sul portafoglio prestiti dell’istituto.

La banca ha anche aggiornato il proprio obiettivo di rapporto costi-ricavi, puntando ora a scendere sotto il 65% nel 2024, rispetto al target iniziale inferiore al 62,5%.