Disney: Prospettive di Crescita e Nuove Strategie di Prezzo
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Mentre gli analisti finanziari rinnovano la fiducia in Disney, prevedendo un significativo potenziale di rialzo per le sue azioni, gli utenti italiani della piattaforma di streaming Disney+ affrontano una nuova realtà fatta di aumenti di prezzo e l’introduzione di piani con pubblicità. Due facce della stessa medaglia che delineano la nuova strategia del colosso dell’intrattenimento, focalizzata sulla redditività e sulla valorizzazione dei suoi asset principali.
La Visione Ottimistica di Wall Street
L’istituto finanziario Wells Fargo ha recentemente ripreso la copertura del titolo Disney (NYSE:DIS) con una raccomandazione positiva (“Overweight”), indicando un potenziale di crescita del 41% e fissando un prezzo obiettivo di 159 dollari per azione. Secondo l’analista Steven Cahall, la tesi d’investimento si fonda su una crescita dei ricavi sempre più prevedibile, trainata da tre pilastri fondamentali.
Il primo e più importante è il segmento “Experiences”, che include Parchi a tema e Crociere. Wells Fargo prevede che questo settore costituirà il 55% del reddito operativo entro l’anno fiscale 2027, diventando il principale motore di crescita a medio termine. Gli analisti evidenziano una spesa pro capite sostenibile nei parchi, notando come il costo orario di una vacanza Disney per una famiglia di quattro persone sia competitivo se paragonato ad altri eventi di alto profilo come concerti o partite della NFL. Inoltre, la linea di crociere è vista come “il singolo più grande motore di crescita degli utili per il prossimo decennio”.
Il secondo pilastro è la stabilizzazione del canale sportivo ESPN, grazie a una decisa espansione nel mercato digitale e dello streaming. Infine, per il segmento Direct-to-Consumer (che include Disney+), si prevede un percorso di crescita basato su contenuti di qualità, offerte in bundle e un aumento del ricavo medio per utente, elementi che dovrebbero garantire margini incrementali solidi.
Sul fronte societario, gli analisti si aspettano a breve novità riguardo alla successione del CEO, un passo considerato cruciale per gli investitori a lungo termine. Il nome più accreditato, considerato il “favorito dagli investitori”, è quello di Josh D’Amaro, attuale capo della divisione Parchi.
L’Impatto Direttamente sui Consumatori Italiani
In parallelo a queste strategie di lungo termine, Disney ha implementato cambiamenti significativi che toccano direttamente il portafoglio degli abbonati italiani a Disney+. Con una comunicazione inviata agli utenti, l’azienda ha annunciato un nuovo, sostanziale aumento dei prezzi, giustificandolo con la necessità di “continuare a offrire nuovi Originals, film di successo e tante serie imperdibili”.
L’abbonamento precedentemente noto come standard, ora rinominato “Premium”, vedrà il suo costo annuale salire da 89,90 euro a 119,90 euro, con un incremento di 30 euro. Questo ritocco segna un traguardo significativo: in soli quattro anni dalla sua introduzione in Italia, il prezzo del servizio è di fatto raddoppiato, passando dai 59,99 euro promozionali del 2020 ai quasi 120 euro attuali.
Nuovi Piani di Abbonamento e l’Arrivo della Pubblicità
La novità principale non è solo l’aumento, ma la completa ristrutturazione dell’offerta, che ora si articola su tre livelli:
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Standard con pubblicità: Al costo di 5,99 euro al mese, offre una risoluzione Full HD ma include interruzioni pubblicitarie e non permette il download dei contenuti per la visione offline.
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Standard: Al prezzo di 8,99 euro al mese (o 89,90 all’anno), garantisce le stesse caratteristiche del piano precedente ma senza pubblicità e con la possibilità di download.
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Premium: Al costo di 11,99 euro al mese (o 119,90 all’anno), è l’unico piano che mantiene le caratteristiche precedentemente incluse nell’abbonamento standard: assenza di pubblicità, risoluzione 4K UHD, audio Dolby Atmos e la possibilità di visione su quattro dispositivi contemporaneamente.
Questa mossa strategica, che segue una tendenza già consolidata nel settore dello streaming, mira a diversificare le fonti di ricavo e a rendere profittevole un segmento che, sebbene in crescita, ha pesato sui bilanci dell’azienda. L’introduzione della pubblicità e la segmentazione dell’offerta sono la diretta applicazione della strategia finanziaria lodata dagli analisti, volta a massimizzare il valore di ogni singolo utente e a consolidare la posizione di Disney in un mercato sempre più competitivo.