21 Novembre 2024

Tredicesima Mensilità: Cosa Sapere su Calcolo e Pagamento

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La tredicesima mensilità rappresenta un beneficio economico aggiuntivo rispetto allo stipendio regolare. Inizialmente era considerata un regalo natalizio non obbligatorio che il datore di lavoro concedeva ai propri dipendenti. Per questo motivo, viene ancora chiamata “gratifica natalizia”.

Con l’introduzione del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (CCNL) il 5 agosto 1937, la tredicesima è diventata obbligatoria per le imprese del settore industriale. Successivamente, con il Decreto del Presidente della Repubblica n.1070 del 1960, questo diritto è stato esteso a tutti i lavoratori.

Chi Ha Diritto alla Tredicesima?

La tredicesima mensilità spetta a tutti i lavoratori dipendenti, sia a tempo determinato che indeterminato, sia nel settore pubblico che privato. Anche i lavoratori domestici, come colf, badanti e babysitter, nonché i pensionati, ne hanno diritto.

In caso di cessazione del rapporto di lavoro prima della fine dell’anno, il lavoratore ha comunque diritto alla quota maturata fino a quel momento.

Chi non ha diritto alla tredicesima sono i lavoratori parasubordinati, quelli con contratto a progetto, i lavoratori autonomi e coloro che ricevono l’assegno di accompagnamento.

Anche i beneficiari della pensione di reversibilità hanno diritto alla tredicesima, a meno che non svolgano un’attività lavorativa che già prevede il pagamento di tale mensilità. In questo caso, la tredicesima non verrà corrisposta sulla pensione. Inoltre, non spetta ai disoccupati né ai percettori di cassa integrazione, sia ordinaria che straordinaria.

Quando Viene Pagata la Tredicesima?

Di solito, la tredicesima viene erogata a dicembre, insieme all’ultima busta paga dell’anno. Il datore di lavoro può decidere di emettere un cedolino separato solo per la tredicesima, oppure di includerla nel cedolino dello stipendio di dicembre o del mese in cui viene pagata.

Come Si Calcola la Tredicesima Mensilità?

Le modalità di calcolo della tredicesima sono regolate dai contratti collettivi, ma generalmente si basa sulla retribuzione globale percepita nell’anno di riferimento, che include tutte le voci fisse presenti nella busta paga. Solitamente, la tredicesima è pari a un dodicesimo dello stipendio annuale e viene riconosciuta anche a chi ha lavorato per meno di 12 mesi.

Ogni mese si accumula una quota, pari a un dodicesimo dello stipendio mensile. Anche se si lavora solo per 15 giorni in un mese, si ha comunque diritto alla quota della tredicesima per quel mese. A seconda del contratto, lo stipendio mensile può variare, quindi è importante controllare tutti i cedolini per evitare errori nel calcolo della retribuzione annua lorda.

Essendo una frazione dello stipendio annuo, non vengono inclusi nel calcolo della tredicesima gli straordinari, i compensi extra e i bonus occasionali.

Per fare un esempio: se si è lavorato sei mesi con uno stipendio lordo mensile di 2000 euro, la tredicesima sarà calcolata così:

  • 2000 x 6 = 12.000
  • 12.000 : 12 = 1000 euro di tredicesima.

Tredicesima per i Lavoratori Part-time

Per i lavoratori part-time, la tredicesima viene calcolata in proporzione alle ore effettivamente lavorate rispetto a un lavoratore a tempo pieno. Se durante l’anno il contratto di lavoro cambia, verranno sommati gli importi maturati distintamente nei due periodi.

Quando Matura la Tredicesima

La tredicesima matura per tutto il periodo lavorativo, e quindi per l’intero anno se si lavora per 12 mesi per lo stesso datore di lavoro. Inoltre, matura anche durante i periodi di ferie, riposi annuali, malattia, infortunio sul lavoro, congedi di maternità e matrimoniali.

Non matura invece durante i congedi parentali, le malattie dei figli, i periodi di aspettativa non retribuita, i permessi non retribuiti, le assenze ingiustificate e durante gli scioperi.

In conclusione, la tredicesima mensilità rappresenta una parte importante dello stipendio annuo dei lavoratori dipendenti, da calcolare con attenzione per evitare errori